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Imposta di Bollo Deposito Titoli: Cos’è e come evitarla?

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Scritto da Alessandro Rutar

In questa guida scopriremo cos’è l’imposta di bollo sul deposito titoli, come calcolarla e soprattutto come evitare di pagarla. 

Questa imposta ha avuto un aumento a dir poco incredibile negli ultimi anni, arrivando a quote che superano di gran lunga il 33%. Come funziona il calcolo dell’aliquota? Come pagare la tassa? Scopriremo tutto all’interno di questa guida.

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Cos’è l’ imposta di bollo deposito titoli?

L‘imposta di bollo sul deposito titoli è un tipo di tassa imposta sulla vendita di azioni, obbligazioni e altri titoli. Questa imposta è generalmente imposta dal governo per scoraggiare la speculazione sul mercato azionario. L’importo dell’imposta di bollo varia a seconda dei Paesi e delle giurisdizioni, ma in genere oscilla tra lo 0,1% e l’1% ed in Italia è pari allo 0.20% su base annua.

L’imposta di bollo funge da è una fonte di entrate per il governo ed è generalmente pagata dall’acquirente al momento dell’acquisto, anche se può essere pagata da entrambe le parti a seconda delle normative locali. Lo scopo principale di questa commissione è quello di contribuire a ridurre la speculazione nel mercato azionario e di rendere gli investimenti più conveniente per gli investitori a lungo termine. 

Come calcolare l’ imposta di bollo deposito titoli?

L’imposta di bollo sui conti titoli è pari allo 0,20% annuo in relazione il valore di mercato degli Asset finanziari presenti nel nostro in portafoglio. La base imponibile è data dal valore medio di giacenza annuo.

Ecco un esempio concreto: Se nel conto titoli sono presenti €10.000, oggi l’imposta di bollo sarà pari allo 0,20%. In breve, si pagherà un’imposta di bollo pari a 20 euro. Per calcolare l’imposta di bollo su deposito titoli è necessario anche considerare che essa è pari al 2/1000 degli importi depositati all’interno del proprio conto deposito titoli. In definitiva, l’imposta di bollo sarà pari a 20,00 euro.

Quando viene applicata l’imposta di Bollo?

L’imposta viene solitamente applicata al momento dell’emissione dell’estratto conto, inviato periodicamente nel corso dei mesi. In assenza di rendicontazioni mensili, l’imposta è applicata al 31 dicembre e risulta essere pari al 2% annuale (due per mille). Il tetto massimo è pari a €14.000 ma solo per i soggetti differenti dalle persone fisiche.

Come evitare l’ imposta di Bollo deposito Titoli?

Un modo per evitare l’imposta di bollo sul deposito titoli è quello di detenere gli investimenti per periodi di tempo più lunghi. L’imposta non si applica in genere agli investimenti a lungo termine, per cui tenere le azioni e gli altri asset per più di un anno può aiutarvi a evitare l’imposta di bollo.

Inoltre, alcune giurisdizioni offrono esenzioni dall’imposta di bollo sul deposito titoli in base allo stato civile, il livello di reddito o altri fattori. Ad esempio, in Italia i conti correnti con ISEE inferiore a €8.000 non sono soggetti all’imposta.

IMPORTANTE – Come fare trading senza pagare questa imposta? Occorre selezionare piattaforme specializzate in CFD. In tal modo si andranno a risparmiare i costi sull’eseguito ed appunto il bollo sul deposito titoli. Di seguito una lista di piattaforme adatte a questa esigenze, dove basterà completare la registrazione ed iniziare subito ad investire:

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    Trading CFD: Tassazione in Italia

    In Italia, il trading di CFD (Contratti per Differenza) è soggetto a tassazione. I trader devono tenere presente che le imposte sui guadagni in conto capitale dal trading di CFD sono anch’esse applicabili. Le imposte sulle plusvalenze dipendono dal livello di reddito del trader e possono variare dal 20% al 26%.

    Inoltre, se i trader vendono in perdita, possono richiedere le perdite di capitale come deduzione fiscale fino a 20.000 euro all’anno. Ciò significa che le perdite subite attraverso il CFD può essere dedotto dal reddito imponibile, riducendo così l’onere fiscale complessivo.

    Imposta di Bollo: Dossier titoli trimestrale

    Nel contesto dei “dossier titoli trimestrale“, potrebbe essere riferito a una tassa di bollo applicata ai documenti relativi alla compravendita o al possesso di titoli finanziari, come azioni o obbligazioni, che devono essere presentati o dichiarati trimestralmente alle autorità fiscali o finanziarie. Tali dichiarazioni trimestrali potrebbero essere richieste per monitorare le attività finanziarie e garantire che vengano pagate le tasse dovute sui guadagni da investimenti.

    Imposta di Bollo sui BTP

    L’imposta di bollo sui BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) è una tassa applicata in Italia sui titoli di stato emessi dal governo italiano, tra cui i BTP. Questa imposta è destinata a generare entrate per il governo e viene calcolata in base al valore nominale del titolo. L’aliquota dell’imposta può variare nel tempo a seconda delle decisioni delle autorità fiscali italiane.

    In generale, più è alto il valore nominale del BTP e più alta sarà l’aliquota dell’imposta. Inoltre, l’imposta di bollo può essere calcolata in modo diverso per le persone fisiche e per le istituzioni finanziarie. È importante notare che questa imposta è solitamente detratta direttamente dal rendimento del titolo prima che venga pagato all’investitore. Questo significa che l’investitore riceverà il rendimento netto dell’imposta di bollo.

    Imposta di Bollo sui BOT

    In Italia, l’imposta di bollo è applicata anche ai BOT (Buoni Ordinari del Tesoro), titoli di stato a breve termine emessi dal governo italiano per finanziare le sue attività. L’imposta di bollo sui BOT è una tassa che deve essere pagata in occasione dell’acquisto di questi titoli.

    Le aliquote possono variare a seconda delle decisioni delle autorità fiscali italiane e delle leggi vigenti. Di solito, l’imposta di bollo sui BOT è calcolata in base al valore nominale del titolo e viene detratta direttamente dal rendimento, prima che venga pagato all’investitore. Questo significa che l’investitore riceverà il rendimento netto dell’imposta di bollo.

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    Considerazioni conclusive

    In questa guida ci siamo occupati di definire al meglio l’imposta di Bollo sul deposito titoli, considerata da molti investitori una mini-patrimoniale.

    Dopo aver chiarito cos’è e come funziona questa antipatica tassa, abbiamo offerto soluzioni alternative per investire sui mercati finanziari senza commissioni fisse. Stiamo parlando dei contratti CFD, offerti dai migliori broker di borsa elencati nella guida!

    Leggi anche:

    FAQ

    Cos’è l’imposta di bollo deposito titoli?

    Consiste in una tassa che occorre pagare quando si desidera aprire un conto titoli presso la propria banca, al fine di speculare sui mercati.

    Come si calcola l’imposta di bollo deposito?

    La tassa sul Deposito Titoli è pari allo 0,20% di tutte le giacenze che si hanno sul proprio conto.

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    Sull'autore

    Alessandro Rutar

    Alessandro Rutar è un appassionato di scrittura, economia e mercato azionario, con una fervida passione per l'analisi finanziaria. Costantemente aggiornato sulle dinamiche del mondo della borsa, ha dedicato anni alla scrittura per le principali riviste di finanza, condividendo le sue conoscenze e esperienze. La sua capacità di interpretare i movimenti del mercato azionario e tradurli in articoli informativi e analitici lo ha reso una figura autorevole nel settore. Grazie alla sua esperienza e alla sua padronanza dei concetti finanziari, Alessandro è riconosciuto come un punto di riferimento per gli investitori che cercano consigli e approfondimenti affidabili per orientarsi nel complesso mondo della finanza.

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