Economia

Equity: Significato, Come Funziona e Come si Calcola

Patrimonio netto
Scritto da Ylenia Cibelli

Cos’è l’Equity (Patrimonio Netto)?

L’Equity, o Patrimonio Netto, rappresenta il valore residuo degli attivi di una società dopo aver sottratto tutte le passività. Indica la quota di proprietà degli azionisti in un’azienda e riflette il valore che riceverebbero se tutti gli asset fossero liquidati e tutti i debiti pagati. L’equity è composta da capitale azionario, riserve e utili non distribuiti. È una misura fondamentale per valutare la salute finanziaria di un’azienda, con un valore positivo che indica stabilità e capacità di crescita, mentre un valore negativo può segnalare problemi finanziari. L’equity appare nello stato patrimoniale di un’azienda e rappresenta la somma totale delle risorse finanziarie apportate dagli azionisti e dei profitti reinvestiti.

PUNTI CHIAVE

  • Il patrimonio netto rappresenta il valore che verrebbe restituito agli azionisti di una società se tutte le attività venissero liquidate e tutti i debiti dell'azienda fossero estinti.
  • Il patrimonio netto rappresenta la quota di partecipazione degli azionisti nella società, identificata nel bilancio dell'azienda.
  • Il calcolo del patrimonio netto è costituito dal totale delle attività di un'azienda meno il totale delle passività, ed è utilizzato in diversi indici finanziari chiave come il ROE.

Come Funziona il Patrimonio Netto

L’equazione “attività meno passività” del patrimonio netto offre una visione chiara delle finanze aziendali.

Il capitale proprio è il capitale raccolto da una società per acquistare beni, investire in progetti e finanziare operazioni. Le aziende possono raccogliere capitali emettendo debito (prestiti o obbligazioni) o azioni (vendendo quote di proprietà). Gli investitori spesso preferiscono investimenti azionari per la maggiore opportunità di condividere i profitti e la crescita dell’azienda.

Il capitale proprio rappresenta il valore della partecipazione di un investitore in una società, indicato dalla percentuale di azioni possedute. Possedere azioni offre agli azionisti il potenziale per plusvalenze, dividendi e il diritto di voto nelle decisioni aziendali. Questi vantaggi incentivano l’interesse degli azionisti nella società.

Il patrimonio netto degli azionisti può essere positivo o negativo. Se positivo, indica che la società ha attività sufficienti per coprire le passività. Se negativo, le passività superano le attività, portando potenzialmente all’insolvenza. Gli investitori considerano rischiose le società con patrimonio netto negativo. Il capitale proprio, da solo, non è un indicatore definitivo della salute finanziaria; deve essere valutato con altri parametri per un’analisi completa.

Patrimonio Netto Formula

La formula per calcolare il patrimonio netto è:

Patrimonio Netto = Attività Totali − Passività Totali

Questa equazione rappresenta la differenza tra ciò che un’azienda possiede (attività) e ciò che deve (passività), indicando il valore residuo che appartiene agli azionisti. Il patrimonio netto riflette la quota di proprietà degli azionisti nella società e può essere positivo o negativo. Un patrimonio netto positivo indica che le attività superano le passività, mentre un patrimonio netto negativo indica che le passività superano le attività, segnalando potenziali problemi finanziari.

Quali sono i Componenti del Patrimonio Netto

Il Patrimonio Netto rappresenta la ricchezza netta di un’azienda e include vari elementi fondamentali. Il Capitale Sociale è il capitale iniziale versato dai soci al momento della costituzione e in successive operazioni di aumento di capitale. Le Riserve sono suddivise in diverse categorie: le riserve legali, obbligatorie per legge; le riserve statutarie, previste dallo statuto; le riserve straordinarie, accantonate per eventi particolari; e le riserve di rivalutazione, derivanti dalla rivalutazione di beni aziendali.

Gli utili non distribuiti sono gli utili accumulati che non sono stati distribuiti come dividendi e vengono accantonati per futuri investimenti o esigenze aziendali. L’utile o perdita dell’esercizio rappresenta il risultato economico dell’ultimo anno di attività. Gli utili o perdite a nuovo sono gli utili o le perdite riportate dagli esercizi precedenti che non sono stati distribuiti o coperti.

Le azioni proprie sono le azioni dell’azienda riacquistate dalla stessa, che riducono il Patrimonio Netto complessivo. La riserva di capitale include conferimenti dei soci non classificati come capitale sociale, come i sovrapprezzi di emissione di nuove azioni.

Esempio di Patrimonio Netto

Immaginiamo il Patrimonio Netto di un’azienda con diverse componenti chiave. Il Capitale Sociale ammonta a €500.000, rappresentando il capitale iniziale investito dai soci al momento della costituzione dell’azienda e durante eventuali aumenti di capitale successivi.

Le Riserve includono diverse categorie: la Riserva Legale, accantonata come richiesto dalla legge, è pari a €50.000; la Riserva Statutaria, stabilita dallo statuto dell’azienda, ammonta a €30.000; la Riserva Straordinaria, accantonata per eventi particolari, è di €20.000; e infine, la Riserva di Rivalutazione dei beni aziendali è di €10.000.

Gli Utili Non Distribuiti, ossia gli utili accumulati che non sono stati distribuiti come dividendi e sono conservati per futuri investimenti o per coprire eventuali perdite, sono pari a €100.000. L’Utile dell’Esercizio, che rappresenta il risultato economico dell’ultimo anno di attività dell’azienda, è di €40.000. Gli Utili a Nuovo, riportati dagli esercizi precedenti e non distribuiti, ammontano a €20.000.

Le Azioni Proprie, ovvero il valore delle azioni riacquistate dall’azienda, riducono il Patrimonio Netto complessivo di €10.000. Infine, la Riserva di Capitale, che include conferimenti dei soci non classificati come capitale sociale, come i sovrapprezzi di emissione di nuove azioni, è pari a €25.000.

In totale, il Patrimonio Netto dell’azienda ammonta a €765.000.

Altre Forme di Capitale Proprio

Oltre ai componenti tradizionali del Patrimonio Netto come il capitale sociale e le riserve, esistono altre forme di equity o capitale proprio che possono essere rilevanti per diverse tipologie di imprese. Ecco alcune di queste:

  1. Azioni Preferenziali: Queste azioni offrono ai detentori privilegi economici come dividendi preferenziali e, in alcuni casi, priorità nel recupero dei capitali in caso di liquidazione della società. Tuttavia, spesso non conferiscono il diritto di voto.
  2. Azioni Risparmio: Sono un tipo di azione che non conferisce diritti di voto ma offre vantaggi economici, come dividendi più elevati rispetto alle azioni ordinarie.
  3. Sovrapprezzo di Emissione: È l’importo pagato dagli azionisti oltre il valore nominale delle azioni durante l’emissione di nuove azioni. Questo sovrapprezzo viene contabilizzato come riserva di capitale.
  4. Versamenti in Conto Capitale: Apporti effettuati dai soci senza aumento del capitale sociale. Questi versamenti sono registrati come riserve e non aumentano il numero di azioni in circolazione.
  5. Stock Option: Diritti concessi ai dipendenti o ai manager di acquistare azioni dell’azienda a un prezzo prestabilito. Se esercitate, queste opzioni portano a un aumento del capitale proprio.
  6. Warrant: Strumenti finanziari che conferiscono al detentore il diritto di acquistare azioni dell’azienda a un prezzo fisso entro un certo periodo di tempo. Se esercitati, i warrant aumentano il capitale proprio.
  7. Fondi di Accantonamento: Fondi destinati a specifici progetti o investimenti futuri. Questi fondi, pur non essendo riserve legali, rappresentano una parte dell’equity che l’azienda ha deciso di accantonare per determinate finalità.

Private Equity (Capitale Privato)

Il Private Equity, o Capitale Privato, è una forma di investimento in cui fondi o investitori istituzionali acquistano partecipazioni in aziende private. Questo tipo di investimento si concentra spesso su aziende non quotate in borsa, fornendo capitale per crescita, sviluppo, ristrutturazione o acquisizioni. Gli investitori di private equity cercano di migliorare il valore dell’azienda attraverso una gestione attiva, con l’obiettivo di rivendere la loro partecipazione con profitto dopo un certo periodo di tempo.

Il processo di investimento in private equity inizia con la raccolta di fondi da parte di investitori istituzionali e individui facoltosi. Questi fondi vengono poi utilizzati per acquisire partecipazioni in aziende promettenti. Gli investitori di private equity possono assumere un ruolo attivo nella gestione dell’azienda, portando competenze e risorse per migliorarne le performance.

Gli investimenti in private equity sono generalmente a lungo termine, con un orizzonte di investimento che può variare dai 5 ai 10 anni. Alla fine di questo periodo, gli investitori cercano di realizzare un ritorno attraverso la vendita delle partecipazioni, che può avvenire tramite IPO, vendita a terzi, o altre forme di uscita.

Tipi di Finanziamento di Private Equity

Il Private Equity offre diversi tipi di finanziamento per supportare la crescita e lo sviluppo delle aziende. Uno dei principali è il Venture Capital, che fornisce capitale alle startup e alle imprese giovani con alto potenziale di crescita. Il Growth Capital è destinato ad aziende già consolidate che necessitano di fondi per espandersi ulteriormente, sviluppare nuovi prodotti o entrare in nuovi mercati.

Un altro tipo è il Buyout, in cui il private equity acquisisce una quota di controllo di un’azienda, spesso con l’intenzione di ristrutturarla e migliorarne l’efficienza. Le ricapitalizzazioni forniscono fondi alle aziende per ristrutturare il loro bilancio, ridurre il debito o finanziare acquisizioni. Infine, il Turnaround Capital è indirizzato a imprese in difficoltà finanziarie, fornendo risorse per ristrutturare e riportare l’azienda alla redditività. Questi tipi di finanziamento permettono alle aziende di ottenere il capitale necessario per raggiungere i loro obiettivi strategici.

Patrimonio Immobiliare (Home Equity)

Il Patrimonio Immobiliare, o Home Equity, rappresenta il valore netto di un immobile posseduto dal proprietario, calcolato come la differenza tra il valore di mercato dell’immobile e l’importo del mutuo ancora da pagare. Ad esempio, se una casa vale €300.000 e il mutuo residuo è di €150.000, il patrimonio immobiliare è di €150.000.

Il Home Equity può aumentare sia tramite la riduzione del debito ipotecario con il pagamento delle rate, sia attraverso l’apprezzamento del valore dell’immobile nel tempo. Questo patrimonio può essere utilizzato come garanzia per ottenere prestiti, come l’equity release o il home equity loan, che consentono ai proprietari di accedere a fondi per finanziare ristrutturazioni, investimenti o altre spese importanti.

Sfruttare il Home Equity può offrire un’opportunità significativa per ottenere liquidità, ma comporta anche rischi, poiché l’incapacità di rimborsare il prestito potrebbe portare alla perdita dell’immobile. Pertanto, è fondamentale valutare attentamente le proprie capacità finanziarie e i termini del prestito prima di procedere.

Valore del Marchio (Brand Equity)

Il Valore del Marchio, o Brand Equity, rappresenta il valore aggiunto che un marchio conferisce a un prodotto o servizio rispetto a un’alternativa generica. Questo valore deriva dalla percezione dei consumatori e include aspetti come il riconoscimento del marchio, la lealtà dei clienti, la qualità percepita e le associazioni positive legate al marchio. Un marchio forte può influenzare positivamente le decisioni di acquisto, permettendo all’azienda di applicare prezzi premium e mantenere una clientela fedele.

Il Brand Equity è costruito attraverso strategie di marketing efficaci, coerenza nella qualità del prodotto, esperienze positive dei clienti e una comunicazione di marca mirata. Le aziende con un alto Brand Equity tendono a godere di vantaggi competitivi significativi, come una maggiore facilità di lancio di nuovi prodotti e una resilienza superiore durante le crisi di mercato.

Misurare il Brand Equity può coinvolgere diverse metodologie, tra cui sondaggi sui consumatori, analisi delle vendite e valutazioni finanziarie del marchio. Investire nel rafforzamento del Brand Equity è cruciale per sostenere la crescita a lungo termine e consolidare la posizione di mercato dell’azienda.

Patrimonio Netto vs Rendimento del Patrimonio Netto

Come abbiamo visto, il Patrimonio Netto rappresenta la ricchezza netta di un’azienda, risultante dalla differenza tra le attività e le passività. Include elementi come il capitale sociale, le riserve, gli utili non distribuiti e altri fondi propri. Questo valore riflette la solidità finanziaria dell’azienda e la sua capacità di sostenere investimenti futuri.

Il Rendimento del Patrimonio Netto (ROE – Return on Equity) misura la redditività dell’azienda in relazione al suo patrimonio netto. Si calcola dividendo l’utile netto per il patrimonio netto medio durante un determinato periodo e viene espresso in percentuale. Il ROE indica quanto efficacemente l’azienda utilizza il suo capitale proprio per generare profitti. Un ROE elevato suggerisce una gestione efficiente e un buon ritorno per gli azionisti, mentre un ROE basso può indicare inefficienze o necessità di miglioramenti nella gestione.

Quindi, il Patrimonio Netto rappresenta la base finanziaria dell’azienda, mentre il ROE misura la capacità dell’azienda di generare utili a partire da questa base.

Contabilità Patrimoniale e Finanziaria

La contabilità patrimoniale e finanziaria sono due approcci distinti nella gestione contabile di un’azienda.

La Contabilità Patrimoniale si concentra sul bilancio, ovvero sulla fotografia della situazione patrimoniale e finanziaria dell’azienda in un dato momento. Rileva le attività, le passività e il patrimonio netto, fornendo una visione chiara della solidità e della struttura finanziaria dell’impresa.

La Contabilità Finanziaria si occupa invece del flusso di entrate e uscite di cassa, monitorando i movimenti finanziari dell’azienda. Essa registra tutte le operazioni economiche che influenzano il risultato economico, come ricavi, costi, acquisti e vendite, con l’obiettivo di determinare l’utile o la perdita di esercizio.

Mentre la contabilità patrimoniale offre una panoramica statica del patrimonio aziendale, la contabilità finanziaria fornisce una visione dinamica della gestione economica e della redditività. Entrambe sono fondamentali per una gestione aziendale completa e per la presa di decisioni strategiche.

Quali sono Altri Termini utilizzati per descrivere il Patrimonio Netto?

l Patrimonio Netto, noto anche come Equity, può essere descritto con diversi termini in ambito finanziario e contabile. Spesso viene chiamato Capitale Proprio, evidenziando che rappresenta il capitale appartenente ai proprietari o agli azionisti dell’azienda. Un altro termine comune è Net Worth, utilizzato per descrivere la ricchezza netta sia di aziende che di individui. Capitale Netto sottolinea la differenza tra attività e passività, mentre Attivo Netto è una espressione utilizzata per enfatizzare il valore netto degli asset dopo aver sottratto le passività. Inoltre, può essere indicato come Proprietà degli Azionisti o Proprietà dei Soci, riflettendo la parte di patrimonio di competenza dei soci o azionisti. Questi termini sono usati in modo intercambiabile per descrivere la stessa concetto di base.

Come viene utilizzato il Patrimonio Netto dagli Investitori?

Il Patrimonio Netto è fondamentale per gli investitori che valutano la solidità finanziaria e il potenziale di crescita di un’azienda. Analizzando il Patrimonio Netto, gli investitori comprendono quanto valore resterebbe agli azionisti in caso di liquidazione, dopo aver saldato tutte le passività. Un valore elevato suggerisce stabilità finanziaria. Inoltre, il Rendimento del Patrimonio Netto (ROE), che misura l’efficienza dell’azienda nel generare profitti dal capitale proprio, è un indicatore chiave: un ROE alto indica una gestione efficace. Infine, un Patrimonio Netto positivo e crescente rafforza la fiducia degli investitori, facilita l’accesso a nuovi capitali e può sostenere il prezzo delle azioni sul mercato.

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Sull'autore

Ylenia Cibelli

Ylenia Cibelli, laureata in economia aziendale nel 2015, ha sempre nutrito una passione per il settore economico-bancario fin da giovane. Con una solida esperienza nel campo delle risorse umane come HR specialist, ha recentemente sviluppato un forte interesse per il settore finanziario. Attualmente, canalizza la sua competenza in articoli dedicati al trading online, offrendo preziose guide agli investitori. La sua pluridisciplinare formazione e la sua passione per l'analisi economica la rendono una risorsa autorevole nel fornire informazioni e consigli utili in ambito finanziario.

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