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Cos’è l’Equity Capital Market (ECM)?
Equity Capital Market (ECM), il Mercato dei Capitali Azionari, si riferisce al segmento del mercato finanziario in cui le aziende possono raccogliere capitali emettendo azioni, e gli investitori possono acquistare e vendere queste azioni. Include sia i mercati primari, dove le nuove azioni vengono vendute al pubblico per la prima volta attraverso Offerte Pubbliche Iniziali (IPO) e offerte successive, sia i mercati secondari, dove le azioni esistenti vengono scambiate tra investitori. L’ECM è importante per le aziende che cercano di finanziare la crescita, le espansioni o nuovi progetti. Fornisce agli investitori l’opportunità di possedere una parte dell’azienda e di beneficiare della sua potenziale crescita attraverso l’apprezzamento del capitale e i dividendi.
- Equity Capital Markets (ECM) si riferisce a un’ampia rete di istituzioni, canali e mercati finanziari che insieme aiutano le aziende a raccogliere capitali.
- I mercati azionari primari si riferiscono alla raccolta di fondi tramite collocamenti privati e coinvolgono principalmente i mercati OTC.
- I mercati azionari secondari coinvolgono le borse valori e sono la sede principale per gli investimenti pubblici in azioni societarie.
Mercato Azionario Primario
Il Mercato Azionario Primario è il segmento del mercato finanziario dove le nuove azioni vengono emesse e vendute al pubblico per la prima volta. Questo avviene principalmente attraverso le Offerte Pubbliche Iniziali (IPO), in cui un’azienda decide di quotarsi in borsa, e attraverso gli aumenti di capitale, dove aziende già quotate emettono nuove azioni per raccogliere ulteriori fondi. Nel mercato primario, i capitali raccolti vanno direttamente all’azienda emittente, che li utilizza per finanziare espansioni, nuovi progetti o altre necessità aziendali. Gli investitori che acquistano azioni nel mercato primario diventano azionisti e possono beneficiare dell’apprezzamento del valore delle azioni e dei dividendi futuri.
Mercato Azionario Secondario
Il Mercato Azionario Secondario è il segmento del mercato finanziario dove le azioni già emesse e in circolazione vengono scambiate tra investitori. A differenza del mercato primario, nel mercato secondario le transazioni non coinvolgono direttamente l’azienda emittente, ma avvengono tra acquirenti e venditori. Le principali borse valori, come la Borsa Italiana, il NYSE e il NASDAQ, sono esempi di mercati azionari secondari. Questo mercato fornisce liquidità agli investitori, permettendo loro di comprare e vendere azioni con facilità. Inoltre, i prezzi delle azioni nel mercato secondario sono determinati dalla domanda e dall’offerta, riflettendo la percezione degli investitori sulle prospettive e le performance dell’azienda.
Vantaggi e Svantaggi della Raccolta di Capitali nei Mercati Azionari (Equity Markets)
Raccogliere capitali nei mercati azionari offre numerosi vantaggi alle aziende. Uno dei principali benefici è l’accesso a ingenti somme di capitale senza l’obbligo di rimborsarle, a differenza dei prestiti. Questo capitale può essere utilizzato per finanziare espansioni, nuovi progetti o acquisizioni, favorendo la crescita aziendale. Inoltre, la quotazione in borsa aumenta la visibilità e la reputazione dell’azienda, facilitando ulteriori opportunità di finanziamento e partnership strategiche.
Tuttavia, ci sono anche svantaggi significativi. L’emissione di nuove azioni comporta la diluizione della proprietà esistente, riducendo il controllo degli azionisti originali. Le aziende quotate devono anche conformarsi a rigorosi requisiti di trasparenza e rendicontazione, che possono essere costosi e impegnativi. Inoltre, le fluttuazioni del mercato azionario possono influenzare negativamente il valore delle azioni e la percezione dell’azienda, rendendo la gestione delle aspettative degli investitori una sfida costante.
Differenza tra Capitale Proprio e Capitale di Terzi
La differenza tra capitale proprio (Equity Capital) e capitale di terzi (Debt Capital) risiede nelle fonti e nelle implicazioni del finanziamento per un’azienda. Il capitale proprio è costituito dai fondi forniti dagli azionisti o dai proprietari dell’azienda. Questi fondi includono il capitale sociale, le riserve e gli utili non distribuiti. Gli azionisti, in quanto proprietari, hanno diritto a una parte dei profitti aziendali sotto forma di dividendi e possono beneficiare dell’apprezzamento del valore delle azioni. Il capitale proprio non comporta obblighi di rimborso e non genera interessi, ma diluisce la proprietà e il controllo degli azionisti esistenti.
Il capitale di terzi, invece, è costituito dai fondi ottenuti attraverso prestiti e finanziamenti esterni, come obbligazioni e mutui. Questo capitale deve essere rimborsato entro un periodo prestabilito e comporta il pagamento di interessi. Il capitale di terzi non diluisce la proprietà degli azionisti, ma crea obblighi finanziari fissi che possono influenzare il flusso di cassa dell’azienda. Inoltre, l’eccessivo ricorso al capitale di terzi può aumentare il rischio finanziario, soprattutto in periodi di difficoltà economica.
Come viene Calcolato il Capitale Proprio?
Il capitale proprio di un’azienda viene calcolato sottraendo il totale delle passività dal totale delle attività. Questo valore rappresenta la ricchezza netta dell’azienda che appartiene agli azionisti. Il calcolo inizia con la somma di tutte le attività, che includono beni come contanti, crediti, inventari, immobili e attrezzature. Successivamente, si sommano tutte le passività, che comprendono debiti a breve e lungo termine, come mutui, obbligazioni e debiti verso fornitori. La formula è:
Capitale Proprio = Totale Attività − Totale Passività
Il capitale proprio include componenti come il capitale sociale, le riserve (legali, statutarie, straordinarie) e gli utili non distribuiti. Questo valore offre una visione della solidità finanziaria dell’azienda, indicando quanto rimarrebbe agli azionisti se tutte le attività fossero liquidate per pagare tutte le passività.
Quali sono i Tipi di Capitale Proprio?
Il capitale proprio di un’azienda si compone di diverse categorie principali. Il capitale sociale rappresenta il capitale inizialmente versato dai soci o azionisti al momento della costituzione dell’azienda e durante eventuali aumenti di capitale. Le riserve includono vari tipi di accantonamenti, come le riserve legali, obbligatorie per legge; le riserve statutarie, previste dallo statuto aziendale; e le riserve straordinarie, accantonate per far fronte a eventi imprevisti. Gli utili non distribuiti sono i profitti accumulati che non sono stati distribuiti come dividendi e vengono reinvestiti nell’azienda per finanziare la crescita e lo sviluppo. Infine, le azioni proprie sono le azioni dell’azienda riacquistate dalla stessa, che riducono il capitale proprio totale. Questi componenti, combinati, forniscono una misura completa della ricchezza netta dell’azienda a disposizione degli azionisti.
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